18 dicembre 2012

Sex and bike




Lo so. Sarà trash ma non sono riuscito a non postarlo il video...
E tu, che stile hai?

16 dicembre 2012

Si viaggiare… evitando le buche più dure…




Battisti la faceva facile…
Ma ho l'impressione la situazione delle strade da quando cantava il bel tenebroso di Poggio Bustone è peggiorata e non di poco.
E indovinate chi sono quelli che più frequentemente ne pagano le conseguenze…?
I motociclisti? Risposta esatta!!! Difficile riuscire a guidare ed evitare mostruosità simili.
Che ne dite di questa?
 e questa?

e quest'altra?

Poi ci sono quei giorni in cui vedi una fila interminabile.


Da lontano  vedi  dei lampeggianti arancioni e senti un odore dolciastro nell’aria… Quel buon odore di bitume ed asfalto appena steso….




















Non so voi, ma, se la cosa non  mi facesse troppo senso, quando vedo questi signori al lavoro, mi fermerei, mi toglierei il casco e li bacerei uno ad uno.
                                                   








Vabbè.. era per dire…. Sono sempre un maschietto...
Ma vedere una bella strada rifatta ti fa fare una fila più contento… con la certezza che domani quei mostri insidiosi non ci sarannno più…
Buona strada a tutti

23 maggio 2012

Hic Sunt Leones




Con questa espressione gli antichi, nelle loro cartine geografiche, indicavano quelle zone inesplorate del globo terracqueo. La frase era un monito agli eventuali esploratori. [http://fabriziocipollini.blogspot.it/2010/09/hic-sunt-leones.html ]
Della serie “se oltrepassate questi limiti sono affari vostri…”
Ma da che mondo è mondo tutti i limiti vanno passati e poi di leoni oltre quei confini non se ne sono trovati poi tanti…. Immaginate. Cosa sarebbe stato di noi se Colombo si fosse fermato alla Colonne d’Ercole? E se Marco Polo non avesse trovato la strada per il Catai? E se Cook avesse girato solo col pattino ai cancelli di Ostia? L’elenco potrebbe essere lungo e ve lo risparmio…

Ma veniamo ai fatti. Giungiamo al dunque prima di perdermi in divagazioni storico-geografiche che poi non sono altro che il pretesto per questo post….
Era un po’ di tempo che mi ronzava per la testa quest’idea… Farmi un giretto io ed Amelia nel parco archeologico dell’Appia Antica. Quasi tutti i giorni passo per Via di Fioranello e Via di Torricola ed ogni volta alla mia destra ed alla mia sinistra si apre una bellissima visuale. Il vecchio percorso dell’Appia Antica che con il suo basolato sotto e le fila di pini ai lati da una fuga prospettica mozzafiato.

Ma oggi non ho saputo resistere alla tentazione. Complice la bella giornata ed il fatto che ero in leggero anticipo sulla mia tabella di marcia mi sono avventurato oltre i leoni. Ho oltrepassato le Colonne d’Ercole della Regina Viarum e piano piano mi sono inoltrato in quella che fino a quel momento consideravo una zona proibita.
Ho fatto un salto indietro nel tempo. Con il motore al minimo per non disturbare la quiete del posto mi sono addentrato. Mi sembrava di stare in un’altra epoca. Se da dietro un pino fosse sbucata una biga con tanto di auriga al comando non mi sarei meravigliato più di tanto. In tutto il tratto percorso uniche presenze incontrate sono stati due stagionati podisti che probabilmente avevano avuto la mia stessa idea. Un salto nel passato.

Ma nonostante l’anticipo il poco tempo a disposizione era finito. Prometto di ritornarci.

22 maggio 2012

Voglio il motorino parte 2

Ed ora eccomi qui. Dopo tanta insistenza anch'io ho il mio motorino. Ed ora.... Che ci si può fare col motorino? Ovviamente farlo vedere agli amici....
Gli amici del palazzo ormai già mi ci vedevano trafficare ogni volta che lo legavo al cancello. "Ma è tuo adesso? Non era di Eugenio? (il vecchio proprietario N.d.A.)"  "Ma 'ndo vai co' sto catenaccio?" "Un altro colore non ce l'avevano al concessionario?". E giù risate... Ma io, nonostante tutto, iniziavo ad essere orgoglioso di quello che avevo. Comunque, malgrado l'ilarità generale, avevo la fila per farci fare i giri. Poteva essere il giro del biscotto, il lungo spartitraffico che c'era nelle vicinanze, oppure un giro allo Stradone o al Curvone che collegava la lunga via con il Biscotto. Ovviamente allo Stradone ed al Curvone i motorini venivano testati come se fossero in pista, vista l'ampiezza (allora) della strada e la scarsità di traffico. Non sto a dirvi che se allo Stradone c'era un incidente questo era brutto....
Come andava? Bella domanda. Non era una scheggia e questo si era capito. Molto spesso aveva problemi di carburazione così che mi mettevo a smontarlo sotto al portone, portavo il carburatore a casa e con grande gioia di mia madre mi mettevo con una bacinella in balcone a trafficarci. Sporco di grasso e puzzolente di benzina...  
Foto da flickr.com
Ma nonostante tutto i suoi chilometri li ha macinati. Non si contano le volte che ci sono andato da solo a Ladispoli dove c'erano i miei o mio cugino Amedeo, oppure allo stabilimento Kursaal ad Ostia insieme a Fabrizio col suo Piaggio Si velocissimo e fighetto e come zavorrini, come si dice adesso, Riccardo e Daniele.
Aneddoto. Eravamo sulla Colombo con direzione mare e davanti a noi avevamo un ciclista anziano che arrancava sui suoi pedali. Lo sorpassiamo, lentamente molto lentamemte vista la potenza del mezzo, e mentre eravamo al suo fianco, a mo' di incitamento gli dissi "Dai nonnè che ce la fai!". Continuiamo la nostra strada ed ora era il mio Benelli ad arrancare sotto la mole mia e del mio passeggero. Chi ti arriva piano-piano alle nostre spalle? Il ciclista di prima! Stavolta era lui ad esortarmi "Daje regazzì che ce la fai!" mi sorpassa e sparisce all'orizzonte. Lo ritroveremo poi all'arrivo ad un chiosco sul lungomare mentre si gusta un gelato...
Capitolo scuola.... "Sia bene inteso, a scuola col motorino non ci vai, la mattina fa freddo. Ti alzi prima e prendi l'autobus come tutti... E poi ho paura, c'è traffico!" Era stata la risposta di mia madre alle prime richieste di poter andare a scuola col motorino. In effetti il liceo stava a meno di un chilometro da casa e ci si arrivava con poche fermate di autobus. Ma volete mettere ad andare a scuola col motorino? Attardarsi all'uscita fuori scuola con altri motorizzati per organizzare il pomeriggio? Offrire il passaggio a quella ragazzina che ti piaceva tanto? Ma alla fine ci riuscii... La spuntai con un buon voto ottenuto. E così da quella volta a scuola ci sono andato col bolide... Con l'occasione legai di più con Luigi, mio compagno di classe e scorribande anche senza motorino. Ma col motorino era tutta un'altra cosa. Il raggio d'azione si ampliava. Durante una mattina che non si andava a scuola si poteva spaziare dal centro all'Eur, ma anche Ostia, Fiumicino, Fregene, Ladispoli e Cerveteri. Si, in due sull'Aurelia siamo arrivati fino a Cerveteri. In una mattinata e ritornare a scuola per l'orario di uscita... Che folli.... A ripensarci adesso..... (Continua...)

20 maggio 2012

I know my chickens...

E' ora di shopping!

Iniziano i primi acquisti. Era da tempo che avevo intenzione  di acquistare un paio di borse laterali per la mia Amelia ma la spesa veniva sempre procrastinata in attesa dell'effettiva necessità della cosa.
Ora il momento è giunto.
Le borse della GiVi T479
Conoscendo i miei polli (leggasi la mia zavorrina) opto per le borse morbide forse più grandi che si trovano in commercio. Le GiVi T479. Aperte fanno ben 39 litri ciascuna, più di un trolley! Anche con l'aiuto della fida sorellina batto a tappeto tutti i rivenditori di Roma.. e zac! Eccole! le ho trovate! Sono loro! Sono mie!
Orgoglioso del mio acquisto mi precipito in ufficio da lei e mostro la new entry. Come un provetto commesso di un negozio di pelletteria presento l'articolo, apro tutti i soffietti, illustro le caratteristiche, comprese tasche, tracolle, inserti riflettenti e zip impermeabili. Neanche gliele avessi dovute vendere.....
"Si, va bene, ma oltre all'accappatoio cosa entra qui dentro?"

19 maggio 2012

Si aprino e danze!



Ci siamo.

Iniziamo la programmazione del viaggio.
Pianificare un viaggio in moto non è come farlo con la macchina.
Lì, nei limiti del possibile, ci si può sbizzarrire con i bagagli, ci si può portare anche il canotto ed il barbecue. Armadietti, bombole del gas e batterie di pentole. Volendo anche un’attrezzatura da sub completa con camera iperbarica annessa. Oltre ovviamente anche al cambio di stagione autunno/inverno 2012.
Ma con la moto no! Il viaggio in moto è una esperienza a metà strada tra il mistico e l’esistenzialistico. Bisogna azzerare tutte le cose inutili, eliminare il superfluo. Portarsi solo l’indispensabile. Quasi una prova di coraggio. Bisogna domandarsi “ Ma io, effettivamente, di cosa ho assoluto bisogno? Di cosa posso fare a meno?”
Inizio con le liste. Cose da fare e cose da comprare.
Carta stradale, telaio paramotore (non si sa mai…), borse laterali, guanti estivi con protezioni, fast per gomme, bandane sottocasco, telo ombra per la spiaggia (l’ombrellone in moto non si può…)
Essendo il primo viaggio con la moto tutto viene fatto per la prima volta.
Inizio a rubacchiare consigli e suggerimenti qua e là per internet.
Fonte inesauribile di consigli è la grande famiglia del Tinga. Lì ci si trovano migliaia di centauri pronti a fornire tutto l’aiuto possibile.
Ma il posto dove ho trovato più dritte è indubbiamente il blog di Carmine che ringrazio pubblicamente. Lui da bravo motoviaggiatore mette a disposizione di tutti i suoi lettori tutta la sua vasta esperienza di viaggio. Sia tecnica che gastronomica! Su mia espressa richiesta ha inserito un post su moto e traghetto. Ho trovato quello che ha scritto delle vere perle di saggezza. Cose che potrebbero sembrare scontate ma che invece scontate non sono, soprattutto se non ci si è pensato prima.
Continuo con i preparativi.
A presto!

18 maggio 2012

A volte capita....

"A volte capita, tenente Dan..."

Così faceva più o meno una battuta del famosissimo Forrest Gump alle prese con la naja in Vietnam.
Ma una cosa quasi insperata è capitata anche a me...

"Qual'è la targa della moto?" Mi domanda di sfuggita La mia zavorrina un pò di tempo fa. Io quasi sovrappensiero e senza far molto caso alla richiesta abbastanza insolita le snocciolo a memoria i sette caratteri. "Ma è più o meno di  200 di cilindrata?" mi chiede poco dopo di rincalzo. Ed io altrettanto distrattamente "La nostra Amelia è 700 di cilindrata. Perchè?" Le chiedo io... e lei "Niente niente....." e ritorna ad armeggiare dietro il PC.

Ora visto il periodo di denuncia dei redditi e poichè della cosa se ne occupa lei credevo fossero delle informazioni da inserire nella nuova dichiarazione. Alla cosa non do peso più di tanto....
Ieri si è svelato il mistero.... "Quanto ci metti a farti dare una settimana di ferie al lavoro?"
"Azz! che bolle in pentola?" mi sono chiesto. Tergiversando sulle difficoltà che mi avrebbero potuto fare e pensando alla mole di lavoro da finire prima dell'estate mi sono tenuto sul vago, rincalzando con un quasi terrorizzato "PPPerchè.....?"
"Tieni, questi sono per te, anzi per noi" mi dice porgendomi dei fogli.
Inforco gli occhiali, ormai gli anni si fanno sentire, e leggo quei fogli con la precisione di una pallina da ping-pong zoppa ed ubriaca caduta da un tavolo. Importo. Nuove strade. Tirrenia. Giugno 2012. Civitavecchia. Passaggio Ponte. Cagliari. Honda Transalp. Riorganizzo mentalmente la pagina, anzi la leggo con l'ordine dovuto... Tirrenia. Civitavecchia-Cagliari. Giugno 2012. Nave Nuove Strade. Passaggio Ponte. Honda Transalp. Importo.
Cazzarola! Ma è un biglietto per il traghetto???
No forse ho letto male. Rileggo tutto da capo. Non fa una piega. Faccio la prova del nove, rileggo dalla fine all'inizio.... Si è proprio il biglietto per la Sardegna, destinazione Cagliari.
"MMMa qqqqquesto cos'èèèèè??? Leggo bene?" chiedo balbettando.
"Ti eri dimenticato che ancora ti dovevo fare il regalo per il compleanno? Tanti auguri anche se in ritardo!"
"Si va bene, ma per dormire?" Azzardo io... "Nessun problema ho preso un appartamentino in affitto vicino Cagliari da una collega a prezzi  stracciati. Pensa solo a farti dare le ferie...."
Faccio immediatamente una telefonata all'ufficio del personale e parlo con la Dirigente con la voce melliflua tipo Bambi... Incrocio le dita. Pure quelle dei piedi. Ferie accordate.

Si parte!!!!!!!!!!!



24 aprile 2012

La buccia di banana

A chi non è mai capitato di scivolare su una buccia di banana?
Ovviamente non mi riferisco all'inciampare su quello che qualche persona poco educata ha lasciato in terra prima del nostro passaggio.
Bensì mi riferisco più al senso figurato della locuzione.
Il dizionario più o meno recita così "Rovinarsi per una sciocchezza, subire un danno per aver commesso un piccolo errore, come chi cade e si fa male calpestando una buccia di banana, molto scivolosa." Oppure "Buccia di banana: Ostacolo inatteso e apparentemente insignificante che invece provoca gravi danni a chi vi si imbatte". Oppure, aggiungerei io "Ostacolo prevedibile, da non escludere a priori, ma che viene sottovalutato dal malcapitato". Calza l'idea? Ora tutto questo cosa c'entra con il mondo delle moto?

Altra foto:
Via Appia Km 16.6 direzione Roma

E quest'altra? Cosa c'entra? "Ma che è diventato matto?" vi chiederete voi...
Ebbene le due immagini sono direttamente collegabili anche alla luce dell'introduzione fatta poco sopra.

I fatti.

Lo scorso ottobre, mentre procedevo su questo tratto di strada che conosco a menadito, con traffico sostenuto, mi sorpassa una moto il cui conducente mi indica qualcosa sulla ruota posteriore. Andavo piano e la fretta non era la solita. Credendo che fosse qualcosa di importante mi fermo subito. Anche se quella era la corsia di emergenza in fondo ero in (presunta) emergenza anch'io. E poi mi dovevo fermare solo un attimo per vedere cosa mi aveva indicato il collega centauro.
Non faccio in tempo a scendere da quel solco, è bastato un attimo di imperizia, e finisco a terra. Amelia si rigira e faccio 20 metri ruzzolando. Io e la moto. Vedo dal basso all'alto tutte le macchine che mi sfrecciano intorno, fanno zig-zag per evitarmi. Si ferma un automobilista ad aiutarmi. Tirandomi su mi dice, bianco in viso come un panno lavato "Sapessi che paura che ho avuto a vederti cadere....!" Ed io ancora in terra "Paura tu? Immagina io che le macchine mi sfioravano.....!". Mi ha aiutato a sollevare i 220 kg della cara amata e mi ha chiesto se avevo bisogno di altro aiuto o di un'ambulanza. Faccio un rapido check up. Tutto il lato sinistro dolorante ma (spero) niente di rotto. Il collo sembra ok, così come le mani. Lo ringrazio, lo saluto e risparisce nel traffico. Ora controlliamo la bimba.... Tutta la fiancata sx abrasa, poco male. Specchio sx rotto, vabbè. Provo a metterla a folle. Aiutooooooo! La leva del cambio era bloccata e si era arricciata come la coda di un maiale!!!
La leva del cambio a coda di maiale
La leva del cambio a coda di maiale










Subito si affollano nella mente scenari apocalittici. Avevo spaccato il cambio. Avevo grippato il motore (poi perche? boh, ma la paura fa 90!). La frizione funzionava. La tiro tutta e provo a spingere Amelia in un punto più sicuro dove le macchine non ti scartavetravano i gomiti. Ma pesa troppo. Mi fermo. Inizio a pensare. Ma cosa mi aveva voluto dire il solerte collega motociclista indicandomi la ruota posteriore? La controllo è gonfia. Faccio uno scanning a quello che avrebbe potuto vedere dalla sua posizione e......... non sto a ripetervi gli improperi e le parolacce che mi sono uscite. Mi indicava un pezzo di busta di plastica che si era impigliato alla molla del cavalletto!!!!!! Ed io a momenti mi ci ammazzavo! E non per la busta impigliata.... Faccio mente locale sul da farsi. Chiamo aiuto per il trasporto? Si ma chi chiamo? Il fido meccanico? Non ha un furgone. Un carro attrezzi? Dove lo trovo? Quanto mi costa? Mentre ero lì ad arrovellarmi sul da farsi ecco che arriva una pattuglia di motociclisti della Polizia Locale. Si fermano, vedono i danni alla moto e subito si informano su cosa fosse successo.
Dislivello e parte dei segni lasciati a terra
Ma soprattutto faccio caso a cosa effettivamente mi aveva fato ruzzolare. Un grosso dislivello tra due differenti posate di asfalto di circa 5 CM di altezza e lungo chilometri!!!! mi aveva fatto perdere il controllo dell'anteriore ed ero finito in terra. Fortuna che andavo pianissimo! Spiego i fatti ed indico i 20 metri di solco che avevo lasciato sull'asfalto. Da bravi motociclisti solidarizzano con me e mi chiedono se ho bisogno di aiuto, di un'ambulanza o di altro. Li ringrazio ma li invito a redigere il verbale di incidente, primo passo per tentare una richiesta di risarcimento. Ad uno di loro cosa sfugge dalla bocca? "EEEH! Ma questo dislivello è una cosa vecchia! Lo sai quante volte abbiamo scritto all'ANAS? Ma quelli.... Ancora devono intervenire..."
Constatazione dei danni
Finito il verbale mi vedono dolorante e mi invitano a farmi refertare all'ospedale. Si prodigano con il cambio che sembrava grippato ma per fortuna era solo la leva che era più dura del solito a causa della sua piegatura. E la mano dolorante più di tanto non riusciva.  Metto in moto. Tiro un sospiro di sollievo nel riascoltare il dolce borbottio del tranquillo bicilindrico e mi allontano insieme a loro. Per la cronaca poi sono andato all'ospedale e mi hanno dato 10 giorni di prognosi... Alla faccia dei due graffi...
Nei giorni successivi appuro che loro hanno fatto l'ennesima segnalazione all'ANAS e sapete che cosa è successo? Niente!!! A tutt'oggi la strada è ancora come ad ottobre. Torno nei loro uffici e la funzionaria mi dice che loro più che fare la segnalazione non possono fare altro. Pare che la strada, rifatta di recente, vada tenuta proprio così.
Ora io andavo piano così come il traffico intenso intorno a me e non mi sono fatto (quasi) niente. La moto dovrebbe avere un migliaio di euro di danni, scusate se è poco. Ma se fossi andato ragionevolmente più veloce? Se il tizio che mi ha soccorso non fosse stato così bravo da evitami? Ora non sarei qui a scrivervi se non grazie ed un medium in grado di parlare con l'aldilà. Altro che Amelia la strega che ammalia.... Ci vorrebbe la sensitiva Woopi Goldberg di Ghost
Ovviamente il dislivello era visibile e con un po' di perizia in più ne sarei potuto uscire indenne... Ed ecco qui la buccia di banana con la quale avevo aperto il post. Ma non è normale trovare le nostre strade disseminate di tali gialli involucri... E per non parlare delle buche, dei guardrail killer e delle strade urbane non illuminate... E chi più ne ha più ne metta. La lista potrebbe continuare all'infinito

Ora la mia domanda. E' mai possibile che in un paese normalmente civile come si potrebbe chiamare il nostro Belpaese si possano trovare delle strade con dei solchi simili? Non è criminale una tale gestione della viabilità e, di conseguenza, dell'incolumità pubblica? E che dire del muro di gomma di chi dovrebbe garantire noi e le nostre strade? Se ci scappa il morto? Si degnerebbero di una risposta? C'è bisogno delle corone, dei fiori e dei discorsi ufficiali per far muovere qualcosa?

Meditate gente meditate...
Buona strada a tutti. Col vento in faccia e con il sole dietro le spalle...

21 aprile 2012

Voglio il motorino parte 1


Quanti di noi poco più he ragazzini hanno iniziato la loro cantilena..... "Il motorino voglio il motorino. Quando mi fate il motorino?"
A voi com'è andata? A me....?
Allora... Inizialmente la risposta, soprattutto di mia madre, la più apprensiva tra i due, era "Non se ne parla proprio. Lo sai ho paura". Devo dire che la determinazione mi sembrava tale che mi ero quasi messo l'anima in pace, la cantilena anche se sommessa continuava ma senza vere speranze. Un po' per l'apprensione un po' per le finanze domestiche che non consentivano una spesa simile.
Nel frattempo mio cugino Amedeo, c'è sempre un cugino di mezzo, si fece il suo bravo motorino.... Un bel (ironico) Motobecane 50. 


Il Motobecane di mio cugino Amedeo
A quel motorino, così come a mio cugino, vanno tutto il rispetto ed il ringraziamento.
Per un anno circa mi ha scorrazzato sia in città che al mare, facendomi conoscere tutti i suoi amici, motorizzarti e non, e cementando quello che fino a quel momento era solo un legame familiare. Con quel Motobecane ho imparato a portare il motorino, ho iniziato a fare i primi giri, ed a frequentare altra gente con la stessa passione. Non mi dimentico i "raid" (come li chiamavamo noi) al centro o ai castelli (le colline a sud di Roma) o anche i pomeriggi interi passati con i motorini al muretto in attesa di decidere la destinazione del giorno. Quel motorino era brutto che non si poteva vedere ma era velocissimo. Tutti gli altri motorini fighetti facevano fatica a starci dietro....

Poi avvenne il miracolo... Si perché solo di miracolo si poteva parlare. Un vicino di casa, amico di mio padre, tipo molto eclettico, si presentò sotto casa alla guida di questo bolide (ironico pure stavolta....) un Benelli T50.... giallo!
Benelli T50 - Il mio primo motorino
Benelli T50 - Il mio primo motorino
                                                     

Benelli T50 - Il mio primo motorino



Dopo qualche giorno mio padre passando insieme vicino al bolide parcheggiato mi chiese se mi poteva andare bene come motorino. Aiuto! Quel motorino mi faceva letteralmente schifo!!! Era giallo cacarella (leggasi diarrea per chi non conosce il temine...). Non ne avevo mai visto uno uguale in giro. Sembrava vecchio di 50 anni. Aveva le marce, altro ostacolo data la mia inesperienza motoristica. Mi trovavo davanti ad un dilemma. Accontentarmi di questo o continuare a sognare il Peugeot 103 SP rosso che non mi faceva dormire le notti di quindicenne? Altro che dubbio amletico... "To be or not to be? Benelli o Peugeot? Benelli brutto ma pronto o Peugeot bello e fighetto che chissà se arriverà mai?"

Ma poi c'era l'altro ostacolo insormontabile... la mamma..... AAAAARRRGHHH!!!
"Si, vabbè potrebbe anche andarmi bene" risposi qualche giorno dopo mandando giù il rospo... "ma con mamma come la mettiamo?" E lui serafico.... "Non ti preoccupare, ci penso io...."
Così dopo 350.000 lire, quanto pagato per il bolide, ed un'aria pesante in casa perchè mio padre aveva fatto di testa sua, ero un centauro pure io. Ero il fortunato possessore di un "bel" Benelli T50.
Le raccomandazioni di mia madre non si contavano, mio padre era più rilassato, non meno in pensiero, ma almeno non lo dava a vedere.
Ora si trattava di imparare a portarlo, non avevo mai ingranato una marcia in vita mia. Così tra partenze a strappo, fuorigiri per marce mancate e carburatore affogato perchè non scalavo, ho iniziato i primi chilometri. Vi lascio immaginare le facce di scherno dei compagni di classe alla vista di quel ferro vecchio.
Ma almeno avevo un mezzo... Vecchio, brutto, lento, ma almeno mi dava la possibilità di spostarmi agevolmente e di scoprire piano piano questo fantastico mondo. (Continua.....)

03 aprile 2012

Rome Night Run 2012



Il Gruppo Romano del Moto Club Polizia di Stato organizzerà, nella notte tra il 22 ed il 23 settembre 2012, il terzo Motoraduno Nazionale denominato Rome Night Run.
Si tratta di una manifestazione notturna di solidarietà, per quest’anno alla ICOMM ONLUS, che opera nel campo della ricerca sulla SLA, ideata per festeggiare la chiusura della stagione motociclistica estiva.
Come per la trascorsa edizione, la manifestazione, che si fregia del patrocinio del Capo della Polizia, si articolerà in due fasi, quella della ricezione degli ospiti presso il Centro Sportivo della Polizia di Stato “Tor di Quinto” di Roma e quella del Run, che li guiderà alla scoperta delle piazze della capitale in un’atmosfera resa magica dalle calde luci della notte.


Atteso che alla prima edizione avevano partecipato 150 appassionati e che nella seconda se ne sono contati circa 600, per l’edizione del 2012 si prevede l’affluenza di almeno 1000 motociclisti.
Il costo di partecipazione al RNR 2012 è fissato in E. 30 a persona, comprensivo di cena a buffet, gadgets di benvenuto e colazione.
Inoltre, per garantire il riposo degli ospiti che provengono da lontano a prezzi particolarmente vantaggiosi, sono state opzionate, ben 50 stanze doppie presso lo Sheraton Golf Hotel Parco de Medici **** di Roma e numerose altre sistemazioni alloggiative presso il Flaminio Village****.
Le iscrizioni, che potranno effettuarsi direttamente dal sito www.mcpsroma.it, si chiuderanno improrogabilmente il 5 settembre 2012.
Collaboreranno all’organizzazione dell’iniziativa i gruppi motociclistici Yellow Fire, Neroniani e Motociclisti Rotariani.
Il Gruppo Romano del Moto Club Polizia di Stato ci aspetta, ci divertiremo.

Per informazioni
mcpsroma@gmail.com
Cell.3888224114

24 marzo 2012

E finalmente 2,000!!!

Si lo so.
Sarò monotono, ma l'argomento mi (ci) tocca da vicino a tutti quanti. Motociclisti e no.
Ci siamo tolti il peso! Finalmente abbiamo la benzina a 2 euro, Si ben 2 euro!!!
Tremilaottocentosettantaduevirgolacinquantaquattro lire del vecchi conio...
Ma vediamo la cosa dal lato positivo. Vediamo il bicchiere mezzo pieno, tanto per rimanere in tema di brindisi.
Ora, senza farci troppi calcoli, con 20 euro possiamo mettere ben, e dico BEN, 10 litri di oro liquido...
E come direbbe un super eroe "Via verso la prossima missione! Verso quota 3 euro...! Verso l'infinito ed oltre!"
Se tutto va bene per la fine dell'anno ci potremmo anche arrivare.
Così faremo un brindisi unico!!!
Auguri a tutti!

24 gennaio 2012

Ho visto un uomo piangere




Si, capita anche di questo. Capita anche di vedere un motociclista piangere.
Non perche abbia avuto un incidente e la sua Bimba sia andata distrutta. Mi è capitato anche questo ma di ciò ve ne parlerò in futuro. Promesso. Ma capita di vederlo piangere anche per altri motivi.
L’altra sera prima di rientrare, come al solito, ho fatto il pieno o quasi alla mia cara Amelia. Lo faccio di sera così si riesce a risparmiare qualche centesimo sull’oro liquido che i benzinai, anzi lo Stato, ci continua a vendere come benzina.
Arrivo, spengo la moto, la metto sul cavalletto, mi tolgo i guanti e metto i venti euro nella macchinetta. Inserisco la pistola nel serbatoio e aspetto che finisca l’erogazione. Ma dopo pochissimi secondi finisce il ronzio e la benzina smette di arrivare nel serbatoio. Che succede? Si è bloccato il distributore? Anziché 20 euro per errore ne ho messi 10? Con la pistola ancora nel serbatoio do uno sguardo alla pompa e quella mi conferma quello che non volevo sapere. I venti euro impostati erano già finiti!!!! Butto un occhio dentro a quel buco nero ed il livello della benzina si vede a malapena… Una volta dovevo tirare la riserva per farcelo entrare quel ventino di benzina sennò tracimava ed adesso nemmeno si vede il livello??? Con la pistola nel foro del serbatoio, la faccia rivolta verso la pompa ma lo sguardo perso nel vuoto, in una frazione di tempo indefinibile, mi sono corse davanti una sequela di cose che a stento riesco a ricordare… Già finiti venti euro di benzina??? Già… Sfiora il costo esorbitante di 1,8 al litro! Ora a fine mese c’è anche il bollo, poi l’assicurazione, la rata del finanziamento, il mutuo, il condominio, la luce, il gas, il telefono, la giacca lacerata dalla caduta che dovrei cambiare ecc. ecc.
In quel momento, mentre strizzavo l’ultima goccia dalla pistola, dal buio della stazione di servizio compare il ragazzo egiziano che di solito aiuta la gente a fare benzina. Mi mette un braccio sulla spalla e in una ligua a metà tra l'arabo ed il romanesco mi dice “Che zuccede, amigo? Bure du giai broblema co la bensina? Hhai finido i solda?” La vista mi si appanna. Mi guarda in faccia e vede dal bordo della visiera del casco cadere giù una lacrima che finisce sul serbatoio. Le poche luci della sera sembravano concentrarsi su quella piccola goccia, quella stilla di dolore, che come un diamante faceva rimbalzare la luce quasi ad accecarci…. Si mette le mani in tasca e mi porge 40 centesimi ed un fazzoletto di carta. “Lo zò nun è tanda solda ma sciò zolo questi….” Ringrazio per il fazzoletto e schernendomi gli lascio le 4 monetine che gentilmente mi aveva porto. Mi giro per salire sulla moto e vedo una distesa di fazzoletti intorno ai distributori. Saranno stati 10, 20, 50, 100? Boh, non so. Avviandomi verso l’uscita vedo altri disperati con la faccia tra le mani in pianti a dirotto. Uno con un cartello al collo proponeva lavaggi della macchina per qualche euro per poter mettere benzina. Un altro più avanti con una improponibile parrucca bionda boccolata metteva in mostra gambe pelose nel tentativo di adescare miopi frequentatori di prostitute per poter fare benzina e tornare a casa. Un altro, per lo stesso motivo, vendeva caldarroste fatte sul radiatore. Più avanti c’era chi proponeva in vendita ai passanti la sua ruota di scorta confidando nella fortuna di non incontrare mai un chiodo sull’asfalto….
Ora non penso che i vampiri siano gli esercenti delle pompe. Non penso che siano loro ad ingrassarsi da questa situazione. In fondo se siamo costretti a rinunciare a qualche gita fuori porta anche loro ne pagano le conseguenze. E più piccolo è il distributore più cara è costretto a vendere la benzina e più ne paga le spese anche lui….
Da un giretto che mi sono fatto su internet ho scoperto, semmai ce ne fosse bisogno, che la cosa più odiata che concorre a fare il (caro) prezzo della benzina sono le accise.
Cos’è un’accisa? Dice wikipedia http://it.wikipedia.org/wiki/Accisa che “L'accisa è un'imposta che grava sulla quantità dei beni prodotti, a differenza dell'IVA che incide sul valore. Mentre l'IVA è espressa in percentuale del valore del prodotto, l'accisa si esprime in termini di aliquote che sono rapportate all'unità di misura del prodotto. […] L'accisa concorre a formare il valore dei prodotti, ciò vuol dire che l'IVA sui prodotti soggetti ad accisa grava anche sulla stessa accisa.” Insomma paghiamo anche un’imposta sull’imposta…. Poiché le accise sulla benzina vengono messe in caso di particolari emergenze, la ragione suggerirebbe che finita l’emergenza la tassa dovrebbe scomparire… ed invece no! Date un’occhiata qui e vi rendete conto che ancora stiamo pagando la guerra del 1935 in Etiopia. Per non parlare del resto!
Acci..se loro!!! Sono allo studio una miriade di possibilità di carburanti alternativi, siano essi l'energia elettrica che gli olii vegetali o il tanto chiacchierato idrogeno, per non parlare del motore ad aria compressa....

Ma il motore a pipì a quando?

Non sempre si possono avere certe fortune a rimanere a secco per la strada......


 Buona strada a tutti

07 gennaio 2012

Io e Amelia


Perche un blog? C’era bisogno di aprirne un altro? Il cyberspazio non era  già infestato di chiacchieroni che vogliono mettere giudizio su tutti e su tutto? Forse si. E allora perchè mancare tra la schiera di questi logorroici? Forse per lasciare un’impronta sulla sabbia tra i tanti che calpestano questo bagnasciuga virtuale…? Forse si , forse no.
Se cercate delle risposte in questi miei interventi disordinati, mi dispiace dirlo, avete sbagliato luogo… Questo lo potremmo definire più il posto delle domande che non quello delle risposte. Qui è dove ci si pongono degli interrogativi a bassa voce tra se e se, stimolando forse la curiosità e le domande altrui. Poi se qualcuno ha delle risposte che ben venga!
Amelia… chi è costei? Sicuramente si chiederanno i miei venticinque lettori (un po’ per rifare il verso al grande logorroico Manzoni….)
Amelia è la mia compagna fidata di tanta strada. Colei che buona buona sente i miei mugugni  più o meno sommessi, quella che mi aspetta tutte le mattine e che saluto ogni volta che la lascio. Lei mi strizza l’occhio con la sua voce inconfondibile ed io contraccambio. Lei è quella che mi concede qualche sprazzo di felicità e che le basta poco per vedermi sorridere. Ma anche colei che mi vede più scuro… Sappiamo come prenderci a vicenda. Lei ha le sue esigenze, poche a dir la verità, ed io le mie. Diciamo che ci compensiamo. Ormai ci conosciamo da un anno e mezzo e ci basta poco per farci felici reciprocamente.
Com’è nato il nostro idillio? Diciamo un po' per caso. Avevo una storia precedente che tra alti e bassi, tira e molla, lascia riprendi, scivoloni, ruzzoloni, corse al mare e scampagnate in collina, mi tiravo dietro da una decina d’anni. Con l’altra ormai era la classica minestra riscaldata.. prevedibile lei, stanco io di pretendere o aspettarmi cose che tanto non mi avrebbe mai concesso…. Un incidente di percorso e poi la decisione. Basta diamoci un taglio! Inizialmente avevo pensato di ricominciare con una si della sua (di Amelia) classe, oserei dire segmento, ma anche navigata, di esperienza. Cercavo una con la quale affrontare anche i percorsi più impervi di questa nostra vita quotidiana ma anche imprevedibile. L’avrei accolta anche se non fossi stato il primo, anche se avesse già fatto tanta strada. Sapevo che non avrei potuto aspirare a molto di più.
Poi invece il colpo di fulmine. L’ho vista in tutta la sua imponenza. In tutta la sua maestosità. Scura ma non tetra. Sicura di se ma non altezzosa. E’ bastato che i nostri sguardi si incrociassero per far scattare quella scintilla. Amelia, un po' fata un po' fattucchiera, strega ammaliatrice.
Con qualche sacrificio e molto impegno sono riuscito a farla mia. Che emozione la prima uscita! Anche se non mi si filava nessuno sembrava che tutti mi guardassero in giro con lei, che tutti me la invidiassero. Ovviamente era solo l’orgoglio della nuova conquista che mi faceva pensare tutto questo. E’ bastato pochissimo per intendere che con lei ci vuole quel poco di polso che serve un po' per far capire chi è che deve indicare la strada da percorrere… E’ una che dà grandi soddisfazioni. Ora dopo un bel po' trascorso insieme, un paio di scivoloni (devo ammettere per una sovrastima delle mie possibilità) siamo in piena sintonia.
Con il sole dietro le spalle e tanta strada da percorrere insieme….

Un saluto a tutti


P.S. Lei, Amelia, è la mia Honda Transalp 700

L’altra era la Honda Foresight 250